Tra le pendici del monte Castello e del monte Ventolone è custodito il borgo medievale di Arquà Petrarca che conserva ancora intatta l’atmosfera amena in cui visse il sommo poeta. Le sue origini sono antichissime, testimonianze della presenza di un villaggio dell’età del bronzo sono ancora presenti nel lago termale della Costa, patrimonio dell’Unesco, mentre il centro del borgo attorno all’anno mille ha visto sorgere il primo castello dei Colli Euganei.
Nel trecento la signoria dei Carraresi insedia la sua vicaria, rendendo Arquà uno dei luoghi più importanti ed ambiti dell’area collinare. La Loggia dei Vicari ne è un esempio, con i numerosi stemmi in pietra dei capifamiglia che adornano le sue pareti, ora abbellite dai giochi di blu del tetto in vetro.
Anche Francesco Petrarca subisce il fascino di questo luogo e lo sceglie come dimora sino alla fine dei suoi giorni. La sua casa oggi è divenuta un museo mentre la tomba si mostra nella bellezza del marmo rosso al centro della piazza accanto alla chiesa di Santa Maria Assunta fondata 1026, al cui interno si trovano affreschi di scuola veneto-bizantina. Camminando tra le vie del borgo si incontrano lavatoi antichi e la fonte da cui beveva il sommo Petrarca per attirare le muse.
Un altro luogo caro al poeta è l’oratorio della Santissima Trinità, che custodisce molti tesori come la pala d’altare di Palma il Giovane. Tra le memorie petrarchesche si fa sentire il fascino delle ville in stile veneziano, con le facciate in pietra bianca che abbracciano giardini segreti in cui non manca mai una pianta di giuggiole. Nella parte superiore del borgo, accanto al grazioso municipio risuona il ruggito della colonna del leone alato fatta innalzare nel ‘400 dalla Repubblica di Venezia.
Un luogo di pace e quiete da scoprire anche attraverso i numerosi sentieri naturalistici che circondano il borgo.